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DENTI
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CARDIOPATICI
Un recente studio
pubblicato sul JADA conferma come il paziente con gravi cardiopatie non
reagisca in maniera normale al carico di stress derivante, p. es. , da
un'estrazione dentaria. Si consiglia sempre un videat cardiologico prima
di intervenire in tali situazioni.
GRAVIDANZA
Uno studio su 850 gestanti presentato al Congresso dell'International
association for dental research a S. Diego, ha affermato che le
parodontopatie rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo del
neonato comparabile al fumo di sigarette e all'abuso di alcoolici. In
particolare tale patologia sembra raddoppiare la probabilità di avere un
bimbo di meno di 2,5 Kg alla nascita, ma il rischio può essere fino a 10
volte maggiore se l'affezione progredisce durante la gravidanza. La
causa è verosimilmente da ricercarsi nella flogosi e nei suoi mediatori
chimici.
CARCINOMA MAMMARIO
Nello stesso Congresso di S. Diego, un gruppo di ricercatori del
Mississipi ha esposto i risultati di uno studio durato 5 anni su un
marker del carcinoma mammario chiamato HER2/neu, una cui forma solubile,
con concentrazione proporzionale a quella nel sangue, è stata trovata
nella saliva. La correlazione tra livelli elevati di questo indicatore
nella saliva e tumore è stata quasi del 90%. La FDA si è mostrata molto
interessata a questo studio e conta di permettere la commercializzazione
del kit nel 2003.
POLMONI
Un gruppo di ricercatori giapponesi ha pubblicato un articolo sul
Journal of American Geriatric Association su uno studio che ha
riguardato 360 anziani (età media 82 anni), di cui alcuni con ottima
igiene orale e altri che hanno svolto il ruolo di gruppo di controllo.
Nel I gruppo la mortalità per polmonite, i nuovi casi di affezione
polmonare e l'incidenza di febbre era circa la metà del gruppo di
controllo.
Un altro studio imputa all'aspirazione di germi patogeni dalla cavità
oro-faringea la causa più importante di polmonite in anziani ricoverati.
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CRESCE
RICHIESTA FINANZIAMENTI CURE
Aumenta il ricorso al credito al consumo nel campo
delle cure odontoiatriche. Il ricorso a sistemi di finanziamento per
pagare cure e servizi odontoiatrici e' cresciuto del 14% nel corso degli
ultimi 12 mesi.
Il dato rappresenta una forte novità in Italia, se si considera che solo
il 5,4% delle famiglie (secondo fonte Istat) nel 2000 ha usufruito di
cure odontoiatriche. Le ragioni del boom nel ricorso al credito al
consumo in questo settore sono molteplici ma la principale e' di natura
economica.
Il budget da impiegare per le cure odontoiatriche rappresenta infatti la
voce più importante tra le prestazioni terapeutiche. Questo dato sembra
spiegare lo scarso ricorso degli Italiani alla cure odontoiatriche, con
la criticità dei pagamenti a breve termine, trattandosi di cifre
mediamente rilevanti nel bilancio delle famiglie. Le azioni messe in
campo dai network di strutture odontoiatriche volte a garantire
l'erogazione di prestazioni a tariffe definite e contenute, non
risultano, fino a questo momento, l'arma vincente per agevolare
l'accesso ai servizi odontoiatrici e, in breve, ad elevare il numero
degli italiani che vanno dal dentista.
Ben diversamente, l'impiego sempre più diffuso degli strumenti di
credito al consumo registra un riscontro incoraggiante. In particolare,
lo strumento funziona la dove si tratta di facilitare l'accesso alle
prestazioni odontoiatriche delle famiglie a reddito fisso, che non
possono affrontare spese ingenti per prestazioni odontoiatriche (dai 5
ai 50 milioni) in un arco temporale ridotto. Secondo una recente
indagine di mercato il 62% degli intervistati si dichiara disposto a
contrarre un debito con rateizzazione per gli interventi sanitari, a
partire da quelli odontoiatrici. Questo spiega la crescita registrata
nel numero di utenti e di accessi allo strumento creditizio.
Il finanziamento rateale, posto a disposizione del paziente che
configura un evidente vantaggio anche per il medico, tenderà a
diffondersi ulteriormente, con un aumento dei prodotti disponibili sul
mercato. Nei prossimi anni si prevede divenga una delle principali
modalità di liquidazione delle parcelle odontoiatriche.
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ECM O
NON ECM? |
Sull'argomento si stanno spendendo fiumi di parole, e, in parte, anche
di soldi. Tutto nasce da un'interpretazione che il ministro Sirchia ha
fatto sua con una
circolare
del 5/3 scorso, con la quale si obbligano anche i liberi professionisti,
NON convenzionati con SSN e/o assicurazioni private, a frequentare dal I
Gennaio 2002 questi corsi. In realtà, l'articolo 16/quater della Riforma
Bindi recita:
"La
partecipazione alle attività di formazione continua costituisce
requisito indispensabile per svolgere attività professionale, in qualità
di dipendente o libero professionista,
per conto delle aziende ospedaliere,
delle Università, delle unità sanitarie locali e delle strutture
sanitarie private.
I contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente e
convenzionato individuano specifici elementi di penalizzazione, anche di
natura economica, per il personale che nel triennio non ha conseguito il
minimo di crediti formativi stabilito dalla Commissione nazionale.
Per le strutture sanitarie private l'adempimento, da parte del personale
sanitario dipendente o convenzionato che opera nella struttura,
dell'obbligo di partecipazione alla formazione continua e il
conseguimento dei crediti nel triennio
costituiscono requisito essenziale per
ottenere e mantenere l'accreditamento da parte del Servizio sanitario
nazionale."
Non
esiste quindi, allo stato attuale,
alcun atto normativo che inserisca tale obbligo anche per i liberi
professionisti, i quali esercitano in forza della
legge che istituisce l'Esame di Stato o Abilitazione.
D'altra parte l'obbligatorietà di tali corsi dovrebbe portare anche dei
benefici fiscali di deducibilità totale dei costi e di non calcolo come
parametro di congruità.
Infine il recente parere espresso dal Consiglio di Stato, di cui
parliamo più sotto, comporta anche la possibilità di avere 20 diverse
tipologie di corsi obbligatori, quante sono le Regioni.
La questione, quindi, è lungi dall'essere risolta.
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RIMBORSO IRAP |
Le
domande per rimborso IRAP anni 1998/2001,
a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 156/2001 e di
numerose sentenze delle Commissioni Tributarie Provinciali, possono
essere presentate con ragionevole aspettativa di riconoscimento sulla
base dei seguenti criteri:
- la domanda può
essere inoltrata dai colleghi che abbiano svolto
attività di lavoro autonomo come collaboratori o presso il proprio
studio privato, tuttavia è poco sostenibile in caso di
titolarità di strutture ambulatoriali organizzate;
- la domanda va
inoltrata in carta semplice alle Direzioni Regionali
delle Entrate, presso la "Sezione Staccata" della
propria zona fiscale, attraverso consegna diretta agli uffici o
raccomandata A.R., allegando fotocopia dei versamenti effettuati;
- i termini per
l'inoltro scadono entro 48 mesi dal 1° versamento IRAP effettuato
(in genere maggio/giugno 1998): quindi scadenza
maggio/giugno 2002;
- in caso di
mancata risposta da parte della Direzione Regionale delle Entrate
entro 90 giorni dalla presentazione ("silenzio-rifiuto") ovvero di
notifica del provvedimento di rigetto, sarà necessario proporre
ricorso alle competenti Commissioni Tributarie di 1° grado.
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TARGHE
GRATIS |
Il
Ministero delle Entrate, con circolare del 3.5.02, ha definitivamente
chiarito che le tra le "insegne"
rientrano anche i mezzi pubblicitari esposti dai
professionisti nel luogo di esercizio dell'attività. Il comma 1
dell'art. 2-bis della legge n. 75 del 2002, infatti, ha stabilito
che, analogamente a quanto previsto dal citato art. 10 della legge n.
448 del 2001, il canone
"non è dovuto
per le insegne di esercizio delle attività commerciali e di produzione
di beni o servizi che contraddistinguono la sede ove si svolge
l'attività cui si riferiscono, per la superficie complessiva fino a 5
metri quadrati".
Pertanto, a partire del 01.01.2002,
non è più dovuto alcun canone per l'esposizione delle targhe
professionali, definite nella circolare come
"i mezzi pubblicitari esposti dai
professionisti (medici, avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri,
ecc.), che possono rientrare nella definizione di cui al citato art. 47,
del D.P.R. n. 495 del 1992, in quanto assolvono al compito di
individuare la sede dove si svolge un’attività economica".
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NO MUD,
GRAZIE |
Alcuni colleghi segnalano il fatto che alcune
società di smaltimento propongono la compilazione e l'invio del MUD
(modulo per la dichiarazione annuale per lo smaltimento rifiuti
sanitari) dietro il pagamento di una somma di circa 35 euro.
Come già comunicato in precedenza, gli studi
professionali ed associati non hanno alcun obbligo in tal senso.
L'obbligo del MUD, così come la tenuta del
registro rifiuti, permangono per le strutture sanitarie (ambulatori).
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800.000
PROTESI GRATIS |
È la proposta di
Berlusconi che il Min. Sirchia ha fatto sua. Ovviamente gli
interessati sarebbero solo anziani indigenti. A questo proposito il
Ministro ha convocato il presidente Nazionale Andi per studiare
assieme come gestire l'operazione, unendo gli sforzi degli
odontoiatri pubblici e privati. I finanziamento potrebbe derivare in
parte dai soldi non spesi per l'adeguamento delle pensioni minime a
516 €.
È stata quindi
istituita dal ministro Sirchia la
Commissione per l'assistenza odontoiatrica
protesica, il cui
compito sarà di individuare, entro il prossimo 30 giugno, la percentuale dei
soggetti che, per età, reddito e condizioni dell'apparato masticatorio,
possono
potenzialmente avvalersi dell'assistenza odontoiatrica protesica
riabilitativa. La Commissione dovrà anche indicare la tipologia degli interventi da
erogare e i relativi costi; il modello organizzativo pubblico e/o
privato ad essi sottesi; il reperimento delle risorse pubbliche e/o
private necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il gruppo, formato da nove esperti e presieduto da Alberto
Barlattani,
ordinario di Odontoiatria presso l'Università degli Studi di Roma "Tor
Vergata", si insedierà lunedì 20 maggio alle ore 11.
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Il consiglio di stato frena il
ministero |
Battuta d'arresto al progetto del Ministero della Salute di
ridefinire la figura professionale dell'Odontotecnico. Il CdS ha
infatti sentenziato che non è compito del Ministero entrare nel
merito, ma questo può solamente definire le linee-guida delle
professioni sanitarie, che poi dovranno essere messe in pratica
dalle singole Regioni. Ciò, se da una parte limita il potere
giurisdizionale e legislativo del Ministero, dall'altra apre le
porte a uno scenario babelico, in cui ci potremmo trovare in un
prossimo futuro, con 20 diverse odontoiatrie e odontotecniche, con
problematiche facilmente immaginabili. Clicca
qui per consultare il testo
originale.
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COLGATE, LA STORIA INFINITA |
Nonostante la recente
smentita (11/4 u.s) da parte della FNOMCeO riguardo ad una possibile
approvazione dell'iniziativa "I-denticard", da noi pubblicata il
mese scorso, la Colgate precisa di avere ricevuta dalla Federazione
una lettera avente valore legale datata 31/1/2002, in cui invece
tale operazione appare apprezzata e promossa.
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